venerdì 30 giugno 2006

News: tira una brutta aria, per le balene

Brutte notizie per le balene. Si è riunita nei giorni scorsi la IWC (International Whaling Commission) cioè la commissione che ogni anno discute del "futuro" delle balene. Nata nel 1946 come organo per regolamentare la caccia alle balene, nel 1986 ha aprrovato la moratoria, cioè i pratica il divieto di praticare la baleneria. Tale divieto prevede però anche l'assegnazione di "quote" di balene che possono essere cacciate, di norma per motivi legati alla tradizione di un paese, oppure a scopi di ricerca. Spesso quella degli "scopi scientifici" è proprio però la scusa messa in atto da gli unici tre paesi che ancora praticano un'attività baleniera: Giappone (dal 1986, anno dell’entrata in vigore della moratoria, il Giappone ha ucciso più di 6.800 balenottere minori per "scopi scientifici"...), la Norvegia, che ha sospeso la moratoria nel 1994 e ha ripreso la caccia per scopi commerciali e infine, solo dal 2004, l'Islanda.
Ogni anno il Giappone cerca di abbattere il muro del divieto alla caccia alle balene, ma per farlo servono i voti di almeno il 75% dei paesi che fanno parte della commissione. Ma il risultato di queste votazione non è così scontato come sembra, infatti ogni anno il Giappone compra il voto di paesi molto piccoli e molto poveri (come il Mali e la Mongolia, che nemmeno si affacciano al mare...) facendoli votare contro la moratoria. Ma da vent'anni non ha mai vinto...
Però quest'anno, ed ecco perchè tira una brutta aria per le balene, con 33 voti a favore e 32 contro è passata una risoluzione che dichiara che la moratoria contro la baleneria era da intendere come temporanea e potrebbe non essere più necessaria. Inoltre la risoluzione fa sì che l'IWC, come riporta il WWF, "ritorni ad avere lo stesso mandato originale del 1946, ovvero, di semplice regolamentazione della caccia alle balene senza alcuna istanza di conservazione dei cetacei, a dispetto dell’avanzamento della ricerca e nonostante le informazioni scientifiche ampiamente disponibili indichino come i cetacei siano in sofferenza ed in grave pericolo nell’intero pianeta. La dichiarazione infatti tenta di smontare i presupposti scientifici che hanno portato al bando della caccia alle balene nel 1986 e attacca le organizzazioni ambientaliste che si sono battute per anni al fine di mantenere salde le basi scientifiche in supporto a tale decisione".
Vale la pena ricordare ancora che sia il Giappone che l'Islanda cacciano balene a "scopo scientifico" e poi ne vendono le carcasse al mercato della carne di balena, mentre la Norvegia ignora la moratoria e caccia apertamente le balene a scopo commerciale.
Ma l'assurdità è che anche il gusto dei giapponesi verso la carne di balena sta cambiando: negli ultimi cinque anni i prezzi di questa "prelibatezza" sono scesi di un terzo e attualmente 2700 tonnellate di carne di balena rimangono inutilizzate nei frigoriferi industriali. Eppure la mattanza continua...
Ed ora, tanto per essere chiari, ecco i buoni e i cattivi, cioè l'elenco dei 32 paesi che hanno votato NO alla risoluzione (i buoni) e i 33 che hanno votato SI' (i cattivi):

1. Antigua and Barbuda - SI
2. Argentina - NO
3. Australia - NO
4. Austria - NO
5. Belgio - NO
6. Belize - NO
7. Benin - SI
8. Brazil - NO
9. Cambogia - SI
10. Camerun - SI
11. Chile - NO
12. Cina - ASTENUTO
13. Costa Rica - ASSENTE
14. Costa d'Avorio - SI
15. Repubblica ceca - NO
16. Danimarca - SI
17. Dominica - SI
18. Finlandia - NO
19. Francia - NO
20. Gabon - SI
21. Gambia - SI
22. Germania - NO
23. Granada - SI
24. Guatemala - ASSENTE
25. Guinea - SI
26. Hungary - NO
27. Islanda- SI
28. India - NO
29. Irlanda - NO
30. Israele - NO
31. Italia - NO
32. Giappone - SI
33. Kenya - ASSENTE
34. Kiribati - SI
35. Corea - SI
36. Lussemburgo - NO
37. Mali - SI
38. Marshal Islands - SI
39. Mauritania - SI
40. Messico - NO
41. Monaco - NO
42. Mongolia - SI
43. Marocco - SI
44. Nauru - SI
45. Olanda - NO
46. Nuova Zelanda - NO
47. Nicaragua - SI
48. Norvegia - SI
49. Oman - NO
50. Palau - SI
51. Panama - NO
52. Perù - ASSENTE
53. Portogallo - NO
54. Russia - SI
55. St. Kitts e Nevis - SI
56. St. Lucia - SI
57. St. Vincent and the Grenadines - SI
58. San Marino - NO
59. Senegal - SI
60. Repubblica slovacca - NO
61. Isole Solomon - SI
62. S. Africa - NO
63. Spagna - NO
64. Suriname - SI
65. Svezia - NO
66. Svizzera - NO
67. Togo - SI
68. Tuvalu - SI
69. USA - NO
70. GB - NO

giovedì 15 giugno 2006

Riflessioni: allora si può!

Allora si può! Ma cosa? Collaborare. Sì, è possibile, e funziona pure. Cominciando anni fa a occuparmi di delfini, tartarughe e squali ho scoperto una cosa, che nell'ambiente sanno tutti, e cioè che se l'animale di cui ti occupi è un animale che attira l'attenzione del "grande pubblico" (e delfini e tartarughe lo fanno eccome), beh allora gelosie, dispetti e rancori fra i ricercatori, sono all'ordine de giorno. Triste, stupido, ma è così. Se ti occupi invece, che ne so, di lombrichi o di rane delle Patagonia (se esistono...) allora tutto va molto meglio. Lavori insieme ad altri quattro gatti in tutto il mondo, nessuno ti si fila e la collaborazione è al massimo, e dà buoni frutti.
Perchè la collaborazione è importante, fondamentale. E si possono ottenere risultati che non sono semplicemente la somma dei risultati dei singoli, ma semmai il prodotto.
Un piccolo esempio di una bella collaborazione (e non ve ne parlo solo perchè io ne sono il Direttore Scientifico, noooo) è il progetto Adria-Watch. Che non si occupa di lombrichi, ma proprio di delfini, tartarughe e squali dell'alto Adriatico. Il sito, ancora da completare, lo trovate qui. Dateci un'occhiata.

lunedì 5 giugno 2006

Scusate l'assenza...

Mi scuso per la prolungata assenza, che continuerà ancora. Sono a casa con la polmonite... Scrivere cose interessanti e intelligenti in queste condizioni non è molto semplice, per cui lascio perdere.
A presto. Ciao a tutti.