mercoledì 28 novembre 2007

Balenottera: fine della storia

Questo è il comunicato stampa diramato ieri da Fondazione Cetacea. Non servono altri commenti.

"Martedì 20 Novembre Fondazione Cetacea è stata allertata dalla Capitaneria di Porto di Ancona per lo spiaggiamento di una balenottera in un anfratto delle scogliere del Conero. Luca Amico, responsabile della Protezione Civile di Numana e importante collaboratore di Fondazione Cetacea, si recava il 21 Novembre sul posto ed appurava trattarsi di un animale di notevoli dimensioni (17,5 metri, ad una successiva verifica diretta), in discreto stato di conservazione. Al fine di valutare l’ipotesi di un possibile recupero per scopi scientifici, lo staff di Fondazione Cetacea, giungeva a Numana la mattina del giorno seguente, 22 Novembre. Qui li attendeva il Sindaco di Sirolo, nel cui territorio la balenottera si era arenata, ed in maniera aggressiva apostrofava i responsabili di Fondazione Cetacea tacciandoli di sciacallaggio ed affermando “Ma lo scheletro non si tocca: il Conero lo vuole, lo pretende, Sirolo lo rivendica,”. Veniva immediatamente attivato un tavolo di discussione nel corso del quale i responsabili di Fondazione Cetacea, non senza difficoltà, affermavano che il proprio ruolo era quello di attivarsi, in accordo con le istituzioni preposte (USL e Capitaneria di Porto in primo luogo) per il recupero di un reperto così importante a fini scientifici. Se davvero le istituzioni locali erano interessate ad un futuro utilizzo del reperto, Fondazione Cetacea, in base alle proprie trascorse esperienze, illustrava le operazioni necessarie al recupero del grosso mammifero marino, al suo affondamento in sicurezza al fine di permettere una rapida decomposizione in mare ed infine al recupero e alla ricostruzione dello scheletro a decomposizione ultimata. In quella sede fu avanzata anche un’ipotesi di costi dell’intera operazione: fra i 70 e gli 80 mila euro. Il Sindaco Misiti affermò fattibile il progetto e (“parlandoci da galantuomini”) si fece responsabile del reperimento dei fondi necessari. Nonostante le pressanti richieste di fare in fretta perché le previsioni del tempo davano un peggioramento delle condizioni del mare e quindi un rischio di spostamento e distruzione del reperto, e nonostante fosse chiaro che la struttura operativa di intervento era già pronta ad intervenire immediatamente, Misiti prese tempo chiedendo di presentare un progetto. Così è stato fatto. Da venerdì le condizioni metereorologiche del mare sono peggiorate. Una forte mareggiata ha disincagliato la balenottera e l’ha spostata di un centinaio di metri, iniziandone anche la frantumazione. La perdita di tempo e i bizantinismi hanno purtroppo fatto perdere l’occasione ottimale. Questa mattina, martedì 27 Novembre, il comune di Sirolo ci ha comunicato di non essere più interessato al reperto comunicando “Con la presente vi autorizziamo a compiere, a Vostra cura e spese, le operazioni ritenute necessarie al recupero del cetaceo spiaggiato a Sirolo”! Il nostro lavoro è stato ritardato di una preziosa settimana, il reperto irrimediabilmente compromesso.Oggi pomeriggio Fondazione Cetacea ha deciso di verificare la possibilità di recupero e affondamento della carcassa. Ci aspettava una situazione disastrosa. La mareggiata ha disarticolato e disperso la testa del mammifero, ne ha frantumato le ossa, contorto la carcassa: Non è più possibile recuperare uno scheletro di qualche interesse scientifico!! Siamo pertanto costretti a rinunciare a qualsiasi intervento di recupero. Resta l’amarezza per un’occasione importante compromessa da pregiudizi e affermazioni sconsiderate che nulla hanno a che vedere con il nostro lavoro al servizio della scienza e della conservazione. Resta la delusione per esserci affidati a promesse non mantenute.nostante questa esperienza negativa il lavoro di Fondazione Cetacea in collaborazione con la Protezione Civile di Numana proseguirà con immutata fiducia ed entusiasmo per la salvaguardia di quell’ inestimabile valore rappresentato dal nostro Adriatico."

domenica 25 novembre 2007

La balenottera di Ilaria

Appena posso, aggiornamenti sulla Balenottera di Sirolo. Ci sono novità. Intanto, ecco il racconto di Ilaria sul sopralluogo di giovedì scorso.

Tutto ha inizio mercoledì mattina, quando leggo sulla civetta dell’edicola sotto casa mia che è stata rinvenuta la carcassa di una balena alle Due Sorelle. Non mi sembra vero! Vado al tirocinio e alle 9:45 chiamo la Fondazione Cetacea per sapere se è vero, se saranno loro ad occuparsi del caso e naturalmente... Se posso andare a vederla! Per farla breve, ci diamo appuntamento con Marco e Valeria alle 9 di giovedì presso il porticciolo di Numana.Giovedì mattina li incontro e noto che l' aria non è delle migliori nella sede della Protezione Civile, dato che come sempre in questo mondo non si può fare niente senza calcolare nel minimo dettaglio la questione economica. Va bè... Comunque mi sento quasi in di più, ma Marco e Vale mi accolgono come sempre con il sorriso.
Insomma, si da il via al sopralluogo che però ha vita breve... Nessuno dello staff della Fondazione può avvicinarsi alla carcassa per motivi di sicurezza nei confronti dei delfini di Oltremare. Qualcuno deve accompagnare Luca Amico (grandissima persona) e io mi propongo subito! Non mi sembrava vero!
Partiamo con un "guscio di noce" (come ha giustamente definito la nostra imbarcazione Marco) insieme ad un'altra barca carica di giornalisti, destinazione Due Sorelle! Arriviamo e la vedo...Mi sembrava piccola e data la lontananza non mi rendo conto di cosa avrò davanti tra pochi minuti.
La barca non riesce ad avvicinarsi più di tanto alla riva a causa delle correnti e degli scogli che circondano la zona impervia dove si è arenata la "piccolina" e qui ritorna una mia paura... Io da piccola ho avuto una specie di shock mentre nuotavo in piscina e da allora, non sono più riuscita a nuotare senza chiudermi il naso ed a buttarmi in mare aperto senza bombole... Ma non mi importa questa volta, lo voglio fare! Sono o non sono una biologa marina??? Luca mi prende la mano e insieme raggiungiamo la riva. Detto così sembra una stupidaggine, ma vi giuro che è stato un successo personale enorme, anche perché la temperatura in mare era veramente bassa la strada da fare a nuoto abbastanza, l'acqua alta e la corrente medio - forte.
Arriviamo sugli scogli e ci attrezziamo per fare i campionamenti. Mentre ci avviciniamo a Lei, il cuore va sempre più forte, fino a quando non mi trovo vicino alla sua pinna caudale. Una MERAVIGLIA... Un animale maestoso, arenato così e conteso da noi piccoli uomini pronti a specularci sopra, che brutta fine! Quando mi capita di provare questa sensazione capisco che tutto ciò che ci circonda, cioè la società, è del tutto errata, piena di cose che ci allontanano da queste magie, questi misteri che il mare ci regala e capisco sempre di più perché ho scelto di seguire questa strada, che probabilmente mi manterrà appena, ma mi riempie il cuore e mi fa sognare.
Era lì, ancora intatta... Non un graffio, una ferita e ne un cattivo odore...Un evento raro lo spiaggiamento di questa specie di cetaceo secondo Marco, capitato solo 15 anni fa .Che fortuna!
Proseguiamo con i prelievi di campioni biologici e quasi mi dispiace intagliare la sua pelle illibata, ma la ricerca ha bisogno di Lei ed io e Luca ci mettiamo al lavoro.
Arriva poi il momento di misurarla e li lo shock... Altro che 11m, ben 17,50m segnava il metro! Una pinna caudale da 3,10 m! Una palazzina!
Finito il nostro compito, saluto con lo sguardo la mia prima balena e mi ributto con Luca nelle fredde acque di Numana. La mia avventura è finita e scende la tensione... Mi rendo conto di quello che ho appena fatto e vissuto con assoluta convinzione e freddezza. Rido e sono felice, stringo la mano con affetto al mio compagno di viaggio e via, verso il porticciolo! Consegno a Marco e Vale i campioni ad una distanza di circa 5m, dato che sono in quarantena (per la seconda volta nella mia vita!), mi tolgo la muta, ringrazio tutti e vado a casa... Una giornata che sicuramente non potrò mai scordare, che mi rimarrà nel cuore... GRAZIE.
Ilaria Costantini

Nella foto Ilaria Costantini e Luca Amico

giovedì 22 novembre 2007

Balenottera e avvoltoi

Eccoci di ritorno dal sopralluogo sulla balenottera. Solo due o tre righe di aggiornamento sulla situazione. L'animale è incastrato sugli scogli nella zona sotto al passo del Lupo. Abbiamo avuto difficoltà ad avvicinarci con le barche (una delle due piena di giornalisti, visti il casino suscitato sui giornali). Poi il solito ineffabile Luca Amico della Protezione Civile di Numana, e la coraggiosa volontaria Ilaria Costantini sono scesi in acqua, hanno raggiunto a nuoto la ripa rocciosa e poi la balenottera. Hanno fatto alcuni campionamenti biologici, e l'hanno misurata. E' lunga 17,5 metri!
E' una femmina.
Domani e dopodomani è previsto tempo brutto, non si farà niente. Se poi il mare non la riprende, la settimana prossima si passerà al lavoro, sempre che fra tutte le parti coinvolte si sia trovato l'accordo.
Vi risparmio tutta la parte di discussioni che ci hanno impiegato la maggior parte del tempo sul luogo...
Potete leggervi un po' di articoli sui quotidiani locali (se siete del posto) dove è stato montato un caso che in realtà non esiste. Ci siamo beccati anche l'appellativo di "avvoltoi...". Non ci credete? Leggete qua.

mercoledì 21 novembre 2007

Spiaggiamento eccezionale

Forse avrete sentito, o forse no, dello spiaggiamento di una balenottera a Numana, vicino ad Ancona. L'esemplare è di circa 10-12 m, e pare una balenottera comune. L'esemplare, già morto, ha galleggiato un po' davanti al promontorio del Conero per poi finire sugli scogli dove si è incastrata. E' in una zona raggiungibile solo via mare.
Questa specie è rarissima in Adriatico. Domani mattina insieme a Protezione Civile di Numana, ASL di Ancona e Capitaneria di Porto, andiamo a fare un sopralluogo. E' la mia prima balenottera...
Ecco due foto, di Gianni Rothas di Maercurio Agency.

martedì 20 novembre 2007

Mediterraneo: un brutto posto per squali e razze

E' stata pubblicata la settimana scorsa, dall'IUCN, la lista rossa degli squali e delle razze del Mediterraneo. Nel sito dell'IUCN la notizia è intitolata così "Mediterranean Sea: most dangerous place on Earth for sharks and rays", cioè "Mediterraneo, il posto più pericoloso della Terra per squali e razze". In effetti, dal lavoro dell'IUCN risulta che delle 71 specie censite nel nostro mare, ben 13 sono al livello di allarme più elevato, cioè "Critically Endangered". Otto sono le specie "Endangered" (in pericolo) e sette quelle "Vulnerable". Si fanno notare anche i 18 DD, che significa un triste Data Deficient, cioè non ci sono abbastanza dati per valutarne le condizioni... Fra le specie messe peggio, lo smeriglio, lo squalo toro, alcune specie di squadro e diverse razze.
Se volete scaricare il report completo lo trovate qui.
In brevissimo: il Mediterraneo ha la più alta percentuale al mondo di squali in pericolo.

lunedì 12 novembre 2007

Alleati per gli squali

La settimana scorsa, dal 6 all'8, sono stato a Bruxelles per la riunione della Shark Alliance. La Shark Alliance è una coalizione di organizzazioni non governative di pubblico interesse e si dedica al recupero e alla conservazione delle popolazioni di squali attraverso il miglioramento delle politiche europee sulla pesca. In parole semplici, fanno lobbying.
Ho aderito, come Fondazione Cetacea, alla Alliance poche settimane dopo che è stata fondata. Allora erano solo sette gli enti che formavano questa alleanza. Ero scettico sul suo futuro, ma l'ho fatto comunque. Mi sbagliavo: ad oggi sono ben 42 gli enti che vi aderiscono, in continuo aumento. Sono enti europei, ma anche statunitensi, sudafricani e di diverse parti del mondo.
Sono andato alla riunione più per curiosità che per altro, ma ho dovuto riscontrare che invece "fanno sul serio".
E' stato bello ritrovare tante facce amiche che avevo già incontrato in tanti convegni sugli squali in giro per l'Europa. Spesso ricercatori come me, che come me affrontano con curiosità e con qualche timore questo nuovo tentativo di fare qualcosa per fermare la strage di squali nei mari di tutto il pianeta. Fare pressione sui politici (lobbying) affinchè possano regolamentare, limitare o fermare questo massacro è difficile e faticoso, ma è una delle strade da percorrere.
Ecco perchè ci si riunisce a Bruxelles, perchè una parte del tempo viene dedicata proprio a incontri con i rappresentanti di ogni stato alla Commissione Europea. Anche se stavolta, noi italiani non avevamo meeting in agenda.
Inoltre abbiamo portato alla commissione europea le firme raccolte durante la European Shark Week. Sono state ben 20.000! Un successo. Qui vedete le foto della consegna delle firme, fuori dal palazzo della Commissione Europea.
E la settimana europea degli squali si ripeterà anche l'anno prossimo.
Nel sito della Shark Alliance, alla voce "documents", trovate anche tanti documenti da scaricare, in genere in inglese, che parlano della situazione degli squali. Quelli pubblicati dalla Alliance stessa, o da un gruppo che si chiama Oceana, per esempio, sono veramente ben fatti e facili da leggere e comprendere.
Una lettura drammatica e istruttiva. E da divulgare il più possibile. C'è rimasto pochissimo tempo per salvare questi meravigliose creature del mare.

lunedì 5 novembre 2007

La mareggiata

Le mareggiate che nelle ultime due settimane imperversano, e che ci hanno impedito per ben due volte il rilascio delle tartarughe Bloom e Gina (vedi post di pochi giorni fa) hanno anche consegnato alla spiaggia i loro macabri frutti.
Dal 20 ottobre ad oggi, cioè in due settimane, abbiamo recuperato o ci è giunta segnalazione di ben 22 tartarughe marine e 2 delfini spiaggiati sulle nostre coste (parte dell'Emilia-Romagna e delle Marche).
Tanti esemplari, praticamente tutti in disastrose condizioni e in avanzato stato di decomposizione. Queste carcasse sono in genere di animali morti per cause non determinabili (di solito, ma non sempre, naturali) che galleggiano in mare per giorni e che poi, alla prima mareggiata, arrivano a riva.
Poco o niente utili per la ricerca, ma comunque dati che si aggiungono ai nostri archivi. Così, nel 2007 siamo arrivati a 115 tartarughe spiaggiate e 21 delfini. Cifre da record di un'annata un po' strana, partita in sordina e poi esplosa. E mancano ancora due mesi alla fine dell'anno...
Nel foto il tursiope spiaggiato a Cattolica (RN) il 20 settembre.

venerdì 2 novembre 2007

Gina e Bloom ci riprovano

Dopo aver annullato, causa maltempo, la liberazione prevista a Numana qualche giorno fa, le tartarughe Gina e Bloom dovrebbero essere liberate in mare domani mattina.

Curate presso l'Ospedale delle Tartarughe di Fondazione Cetacea, Gina e Bloom ora sono pronte a ritornare libere. La più grande delle due, Bloom, avrà anche un trasmettitore satellitare sul dorso per seguirne i movimenti.

L'appuntamento è dunque per domani mattina (sabato 3 novembre) alle ore 10,30 al porto di Cattolica (RN).

P.S.: questo è il post numero 100!! Bel traguardo. Tanti auguri al blog.

Aggiornamento ultim'ora (sabato 3, ore 10,00)

E invece niente da fare. La Capitaneria di porto ci avvisa che c'è vento di tramontana e il mare sta salendo. Non ci portano fuori. Liberazione rimandata ancora... a data da destinarsi.