giovedì 24 settembre 2009

Vado lento

Guardo la data del mio ultimo post e leggo 1 settembre. Poi guardo quella sul calendario: 24 settembre. Sono più di tre settimane che non scrivo sul blog, non credo fosse mai successo. E' stato un insieme di lavoro frenetico, stanchezza e qualche problema di salute, che mi ha tenuto lontano dalle Storie di Mare, e mi dispiace.
L'estate appena finita è stata strana, e difficile. Tanto, tanto lavoro e poco altro. Ma, per coincidenza o "destino" ho incontrato dei libri che sembravano fatti apposta per il periodo che stavo passando. "Un altro giro di giostra" di Tiziano Terzani è un lbro che fa bene all'anima, e a me ne ha fatto davvero. Poi ancora Terzani con "La fine è il mio inizio".
Adesso sto leggendo "Decrescita felice" di Maurizio Pallante. Mi ha già catturato. Cos'è la decrescita? "La decrescita è elogio dell’ozio, della lentezza e della durata; rispetto del passato; consapevolezza che non c’è progresso senza conservazione; indifferenza alle mode e all’effimero; attingere al sapere della tradizione; non identificare il nuovo col meglio, il vecchio col sorpassato, il progresso con una sequenza di cesure, la conservazione con la chiusura mentale; non chiamare consumatori gli acquirenti, perché lo scopo dell’acquistare non è il consumo ma l’uso; distinguere la qualità dalla quantità; desiderare la gioia e non il divertimento [...]"
Potete andare avanti a leggere qua: http://www.decrescitafelice.it/
Presto tornerò a scrivere regolarmente sul blog. Per ora vado lento... e me la godo un po'.

martedì 1 settembre 2009

Due delfini

Ecco due storie recenti e che hanno a che fare con delfini solitari e socievoli, anche se il secondo rientra a fatica in questa categoria.

Moko (è quello della foto) è un tursiope femmina che "risiede" ormai dal 2007 nelle acque di Mahia Beach, in Nuova Zelanda. A fine luglio del 2009, una donna è scesa in acqua per giocare e nuotare con il delfino. Erano circa le quattro del pomeriggio. "Ho nuotato per un bel po' con lei" dice la donna "sono una buona nuotatrice e non avevo nessuna preoccupazione". I problemi sono iniziati quando la donna ha deciso di rientrare in spiaggia. Per lei il gioco era finito, ma non lo era per Moko. Il delfino voleva continuare a giocare, e così non voleva che la donna uscisse dall'acqua. Un tursiope adulto può fare quello che vuole con una persona in acqua. Quello che vuole. Possibile che nessuno si renda conto di questo?
In ogni caso, per la donna non c'era possibilità di andarsene. Era sfinita, ma non poteva uscire, così non le è restato altro che attaccarsi ad una boa e chiamare aiuto. E' stata sentita poco dopo, e tratta in salvo, esausta e mezza congelata. Le è andata bene.

E' andata peggio invece a Cliffy, un altro delfino socievole che frequentava l'area del porto di Brisbane, in Australia. La sua storia è però diversa da quella del classico delfino lone sociable. Era infatto stato trovato all'inizio dell'anno in difficoltà, con una lenza attorno alla coda. Venne recuperato e ospedalizzato presso il Sea World Gold Coast lì vicino, e poi rilasciato in mare dopo sei settimane.
Ma una volta in mare, non ha lasciato l'area del rilascio e ora pare dipendere dal cibo che i pescatori gli gettano. Secondo altri invece, è comunque capace di cacciare autonomamente.
Sta di fatto che il Sea World e l'Environment Protection Agency (EPA), cioè l'organismo che ha l'autorità su tutti i mammiferi marini nello stato del Queensland, hanno deciso in questi giorni di ricatturare il delfino, che si trova dunque attualmente in cattività.
La gente si è divisa. Per molti il delfino è stato "rapito" allo scopo di farlo divenire un animale da delfinario, secondo altri è stata la decisione giusta, per il suo bene.

Per questa volta lascio, a chi vuole, i commenti su queste due vicende.