martedì 28 aprile 2009

E' tornato Andrea, e non è una buona notizia

Il delfino Andrea, di cui tanto si è parlato l'anno scorso, e di cui ho scritto qui, qui, qui e qui è tornato a farsi vedere nella zona del riminese. Ricorderete il caso di questo delfino, che nell'arco di una estate, quella del 2008, è pian piano diventato un lone sociable, cioè un delfino solitario e che cerca continuamente il contatto con l'uomo. L'anno scorso abbiamo fatto diversi annunci via giornali e tv, proponendo anche delle "norme di comportamento" da tenere in casi di incontri di questo tipo.
Con poco successo. Andrea si è mosso lungo la costa romagnola, da Rimini a Ravenna, diventando protagonista ogni volta di eventi indimenticabili per chi li ha vissuti, ma sempre più condizionanti per il delfino, che lentamente ha perso la sua selvaticità e la sua libertà.
E' stato salvato dall'inverno, che ha bloccato l'escalation di contatti e incontri "proibiti" col delfino, semplicemente perchè col freddo la gente ha smesso di frequentare l'acqua.
Ma ora è tornato. Sabato i sub della Gian Neri di Rimini sono usciti, insieme anche a Valeria e Elena della Fondazione Cetacea. Sono stati due ore con lui. Le foto sono assolutamente inquietanti. Andrea ora si lascia fare tutto, carezze, abbracci, persino baci sul rostro. Si lascia prendere per la coda e girare sulla pancia, insomma è un animale domestico.
Siamo solo ad aprile, e fa freddo; cosa succederà col caldo e con l'arrivo della massa? Stavolta erano i sub della Gian Neri che, sebbene abbiano a mio avviso esagerato con le effusioni, sono comunque persone responsabili e rispettose del mare. Ma la prossima volta? La prossima volta l'incontro potrebbe avvenire con persone meno attente, che dimenticano che Andrea è comunque un animale selvatico, che merita rispetto. Le persone potrebbe facilmente dimenticarsi dei diritti di Andrea per far valere i propri diritti di divertirsi in maniera così insolita. E la volta dopo, e quella dopo ancora? Quanto ci vorrà prima che qualcuno si faccia male, molto probabilmente proprio il delfino?
E la sua dipendenza dall'uomo, non è già un danno enorme che è stato compiuto?

P.S.: aggiungo in questo link, il racconto dell'incontro di sabato scorso, fatti dai sub della Gian Neri

venerdì 24 aprile 2009

Una balenottera fin troppo "comune"?

Lunedì scorso, di ritorno in ufficio dopo il weekend, trovo sulla mia scrivania un fax della Capitaneria di Porto di Rimini. E' uno di quelli che riceviamo regolarmente, schede di segnalazione di avvistamenti (pochi) o spiaggiamenti (molti) di delfini, tartarughe e poco altro.
Solo che la scheda riporta un avvistamento avvenuto sabato 18 aprile, alle 17:00, di una balenottera comune, poco al largo di Gabicce mare, vedi cartina, a due passi da noi.
La Capitaneria di Porto di Rimini ha il mio numero di cellulare e anche quello di casa. Va bene che nelle Capitanerie il personale cambia di continuo, ma mi conoscono bene. Eppure non hanno ritenuto di farci sapere che stava passando una balenottera (ammesso che lo fosse), sotto costa. Telefono subito in Capitaneria e chiedo se hanno foto o almeno informazioni su una misura stimata, su qualche comportamento. Niente. Non sanno niente. Hanno ricevuto una chiamata da un privato, hanno preso la segnalazione, il punto nave, li hanno messi su una scheda e ce l'hanno spedita. Punto.
Lavoriamo da anni e molto bene con le Capitanerie, senza il loro aiuto e la loro collaborazione, saremmo praticamente perduti.
Ma ogni tanto, evidentemente, il meccanismo si inceppa. Ciao ciao, balenottera.

giovedì 23 aprile 2009

Il giorno degli squali (speriamo!)

Oggi è un giorno importante per gli squali, almeno per quelli che vivono nelle acque europee. Nel febbraio scorso era stato finalmente rilasciato il Piano di Azione della Comunità Europea (Shark CPOA - Community Plan of Action) per la protezione e la conservazione degli squali.
Ora i responsabili della pesca della comunità europea devono implementare il CPOA assicurando così che i limiti alla pesca degli squali siano in accordo con quanto indicato dagli scienziati e comunque con un approccio più cautelativo; che le specie più in pericolo siano completamente protette; che le norme sul finning (la pratica di tagliare le pinne agli squali per venderle sul mercato orientale per la "zuppa di pinne di pescecane") diventino più strigenti ed efficaci.
Gli stati membri dell'Unione Europea hanno un ruolo importante nel rendere il Piano di Azione efficace e vincente. Possono infatti, tramite i loro Ministri della pesca, che si riuniscono oggi e domani, elaborare delle conclusioni sul Piano di Azione e "fare pressione" sulla Commissione affinchè tali conclusioni vengano recepite e rese attive.
La Shark Alliance ha preparato un bel volantino, che "avvolgerà" le copie odierne del quotidiano International Herald Tribune, come una seconda copertina, e oggi lo farà trovare praticamente in ogni luogo frequentato dai suddetti ministri, compresi gli alberghi dove alloggeranno.
Un'azione in grande e molto ben studiata, speriamo anche efficace. Gli squali ne hanno davvero bisogno!
Qui sotto la sovracopertina, guardate bene nei loghi, ci siamo anche noi.

lunedì 20 aprile 2009

Che ne faccio di questo blog?

Il blog langue. Immagino che chi mi segue con regolarità se ne sia accorto da un pezzo. Non ho scusanti, se non parziali. Ho pochissimo tempo, è vero, ma anche poche idee e persino poche motivazioni. Ho avuto qualche fugace tentazione di lasciarlo perdere, o magari chiuderlo, ma al momento non me la sento.
Però così com'è non mi piace più. Pochi post, e spesso molto più dedicati a Fondazione Cetacea che non al mare che sta lassù nel titolo. E' vero che Cetacea ha comunque a che fare col mare, e molto, però... Mi divertiva molto quando il blog era stimolante, per me e per chi lo leggeva. Era più un veicolo di scambio di informazioni, magari riflessioni o idee, non uno strumento di servizio della serie "Cetacea comunica...".
In effeti mai era nato per essere il blog di Cetacea, anche se poi lo è diventato sempre più.
Non so bene che fare, il tempo che potrò dedicargli non aumenterà nell'immediato, e per quanto riguarda le motivazioni... chi può dirlo?
A volte immagino di cambiarne l'impostazione. Non più uno o due post, lunghi e approfonditi a settimana, ma magari poche righe ogni giorno. Potrebbe funzionare, ma quasi sicuramente ne uscirebbe imbastardito. Ci sarebbe più Marco e meno Mare, e a chi può interessare uno Storie di Marco?

mercoledì 15 aprile 2009

Prove tecniche di apertura

Nel lungo weekend pasquale, sabato, domenica e lunedì, abbiamo aperto la nuova sede al pubblico. In maniera ancora molto parziale e senza tanto battage pubblicitario, abbiamo provato a vedere cosa succedeva.
Abbiamo dato accesso alle tre vasche esterne, dove ora ci sono le quattro tartarughe giunte da Manfredonia, alla sala grande dove c'è il vascone di Sole e l'Info Point. La sala mostre era aperta ma con pochi reperti, senza mostra e con la seconda stanza chiusa. La saletta video era chiusa. Era una prova appunto.
Abbiamo stampato due cartelli 70 x 100 cm, che dicevano semplicemente "Ospedale delle Tartarughe. Ingresso libero" e una freccia che indicava la direzione. Li abbiamo messi sulla passeggiata, in spiaggia.
Volete sapere com'è andata? Benissimo. Tanta gente è entrata incuriosita, tanti turisti, tanti locali e soprattutto famiglie con bambini. Si sono divertiti a vedere Sole nuotare nella sua "piscina", hanno letto le storie delle altre tartarughe, hanno curiosato in giro, fatto domande, lasciato offerte. E, in generale, se ne sono andati contenti. Per quanto a regime davvero ridotto, la cosa sembra funzionare.
E' stato bello incontrare tanta gente, rispondere alle loro curiosità, raccogliere i complimenti per lo sforzo che facciamo, compreso l'impegno di lasciare l'ingresso gratuito.
A maggio arriveranno i primi volontari, e partiremo per davvero. Data d'inaugurazione, ancora provvisoria, il 16 maggio. Poi il 23 maggio, la giornata dedicata al World Turtle Day. E poi via via con altre iniziative.
Tutto bene dunque? C'è ancora tanto lavoro da fare, e situazioni da sistemare o perfezionare. Però non va male. Di certo meglio oggi di quando, fino a pochi giorni fa, era tutto un enorme caos, di legno, pareti da costruire e imbiancare, stanze da svuotare, pulire, allestire...
La nuova sede prende forma, e con lei anche la nuova Fondazione. Che non è più quella di due o tre anni fa. Nè meglio, nè peggio. Solo diversa.

giovedì 9 aprile 2009

Quattro ospiti da Manfredonia

Si è fatto appena in tempo a presentare alla stampa, sabato 28 marzo, la nuova grande vasca e la sala aperta al pubblico, che subito l’Ospedale delle Tartarughe di Fondazione Cetacea entra in piena azione.
Alla fine di marzo infatti, i responsabili del centro di Recupero Tartarughe Marine di Manfredonia (Foggia), ci hanno contattato per una richiesta con carattere di urgenza. Chiedevano infatti di potere accogliere quattro tartarughe nel rinnovato Centro riccionese, in quanto la struttura pugliese si trova a fronteggiare una situazione difficile, con troppi esemplari da gestire.
L’Ospedale delle Tartarughe di Cetacea dispone ora di una vasca da 15000 litri, una delle più grandi di Italia nel suo genere, che è dedicata alla riabilitazione delle tartarughe già guarite, ma che necessitano di riprendere confidenza con il nuoto e con le immersioni. Altre tre vasche, ognuna da 1500 litri, costituiscono invece la parte di Ospedale non aperta al pubblico, dove accogliere le pazienti maggiormente bisognose di cure.
Proprio queste tre vasche, in fretta e furia e grazie alla collaborazione con la ditta Tecnoacque, sono state dunque messe in funzione per accogliere le nuove arrivate, che sono puntualmente arrivate, dopo un viaggio di cinque ore, la mattina del primo di aprile. L’arrivo delle quattro tartarughe è stato filmato anche dalle telecamere di Rai3.
Le quattro nuove ospiti contano due esemplari grandi (circa 60-70 cm di guscio) e altri due più piccoli. Le prime due hanno una storia simile, sono state infatti entrambe pescate con le reti a strascico, e tutt’e due il 19 marzo scorso. Una è stata chiamata Panda, dal nome del peschereccio che l’ha tirata accidentalmente a bordo, al largo di Vieste. All’altra è stato dato invece il nome di Cretaccio, dall’isolotto omonimo, che si trova fra le isole di San Domino e San Nicola, nell’arcipelago delle Tremiti.
Il terzo esemplare è stato invece rinvenuto stremato e probabilmente indebolito dal freddo, dentro al porto di Manfredonia, il 26 marzo, presso il molo di Levante. Da qui il nome, scontato ma suggestivo, di Levante, appunto.
La più piccolina, davvero giovanissima (2-3 anni stimati) è Trilli. Era stata portata dalla mareggiata, anche lei debilitata dal freddo, sulla spiaggia del comune di Lesina, sul promontorio del Gargano. Era il 20 febbraio.
Queste quattro pazienti rimarranno con la Fondazione Cetacea per un certo periodo, in attesa, di concerto con il Centro di Manfredonia, di riprendere il mare. Si vanno ad aggiungere a Sole, la tartaruga lungo-degente, che si trova ora nelle vasca di riabilitazione, per verificare le sue capacità di nuotare e nutrirsi autonomamente, dopo il grave trauma alla testa, causato da un’elica, che l’aveva colpita ormai tre anni fa. Per lei si sta completando un progetto ambizioso, la recinzione di un tratto di mare, a ridosso delle scogliere di Numana, a sud di Ancona. Un recinto con un lato di trenta metri e due lati di una decina di metri ciascuno. Un triangolo di mare dove Sole potrà “mettersi alla prova” e vedere così se il ritorno al mare è per lei possibile.
L’Ospedale delle Tartarughe di Fondazione Cetacea si conferma ancora una volta, sia per la sua lunga esperienza (è sorto nel 1994) sia per le sue strutture tecniche il centro di Recupero tartarughe più importante dell’Adriatico. E nel weekend pasquale, sabato, domenica e lunedì sarà aperto al pubblico, ad ingresso gratuito, negli orari dalle 10 alle 12,30 al mattino e dalle 15 alle 18 nel pomeriggio. Un regalo che Cetacea vuole fare alla città e ai turisti. Sole e le sue nuove quattro amiche vi aspettano.

lunedì 6 aprile 2009

Conferenza stampa cancellata

CANCELLATA LA CONFERENZA STAMPA DI SHARK ALLIANCE IN RISPETTO DELLA TRAGEDIA CHE HA COLPITO L’ABRUZZO.
Roma, 6 aprile 2009. I rappresentanti della coalizione Shark Alliance, in rispetto della tragedia e delle vittime del terremoto che ha colpito l’Abruzzo, hanno cancellato la conferenza stampa che doveva tenersi domani a Roma per presentare le firme raccolte per la petizione a sostegno del Piano d’Azione europeo per gli squali.
Le Associazioni esprimono profonda solidarietà alle vittime e ai cittadini abruzzesi.

giovedì 2 aprile 2009

Torno dagli squali, ogni tanto

Ogni tanto trovo il tempo e l'occasione per tornare a fare e a parlare di squali, la mia passione, il mio peccato originale. Martedì prossimo a Roma, i membri italiani della Shark Alliance faranno una conferenza stampa per presentare le 10.000 firme raccolte in Italia (95.000 in Europa) a sostegno della causa degli squali, e in occasione della recente presentazione del Piano d'Azione europeo per gli squali. Ci sarò anch'io.